06 Novembre 2013
Nasce dal Tabarro, dall’evocazione di un modo di vivere che può essere attuale e, sia pure di pochi, ancora lo è, nasce dal Novecento e dal richiamo di oggetti e stili della vita quotidiana che ho conosciuto bene, che sono caduti in buona parte in disuso e che possono essere rivissuti attraverso le loro storie, il loro ricordo e anche attraverso una loro parziale ripresa nell’uso quotidiano, come, per me, è da oltre trent’anni il rasoio a mano liberal’uso di gemelli dell’epoca, l’osservazione di tanti oggetti che ancora popolano i mercatini di antiquariato e modernariato, ma anche l’uso ancora attuale di pialle e graffietti da falegname.
Sì, ho intenzionalmente usato il termine “popolano” perché questi oggetti sono ancora capaci di esprimere la vita, la fatica, le abilità, l’intelligenza, l’adattamento che ci hanno caratterizzato fino a qualche decennio fa, perché ancora vivono nella nostra memoria, perché ancora ci raccontano e ci danno la ragione delle nostre radici, perché forse meglio di altro disegnano l’antropologia della campagna padovana, in particolare della bassa padovana
Cercherò quindi mostrare immagini di oggetti che posso raccontare, che evocano ricordi belli e meno belli, che possano dare un quadro d’assieme o anche solo frammenti di come siamo vissuti fino a pochi anni fa e di come ci siamo evoluti, dei gusti, dei desideri, delle fatiche, dei rapporti sociali e anche delle tensioni che ci hanno portato fino a questi giorni
Ogniqualvolta troverò immagini e storie da raccontare sul Tabarro, sul Rasoio a mano libera e sugli Stili del novecento intesi come come stili di vita, stili di oggetti e strumenti, stili nel gusto di decorare, abbellire, abbigliarsi, lavorare, intrattenersi e gustare nelle campagne della bassa padovana, lo farò, con calma e forse con un po’ di pignoleria, perché penso che dal particolare sia possibile ricostruire un quadro attendibile e uno specchio sincero nel quale guardarsi
Otello Baseggio